Trucks

Henrik Engdahl
2023-03-13
Tecnologia e innovazione Elettromobilità Carburanti alternativi
Author
Henrik Engdahl
Customer Charging Manager

Come adeguare l'attività alle esigenze dei veicoli elettrici e di ricarica

L'attuale necessità dei veicoli elettrici di effettuare una sosta per ricaricarsi è una sfida che potrebbe scoraggiare l'adozione di questa nuova tecnologia da parte di alcune aziende. Tuttavia, varie società hanno già dimostrato che è possibile passare all'elettrico con qualche lieve accorgimento.

Per transitare all'elettrico, le società di autotrasporto devono tenere conto dei limiti di ricarica e di autonomia del veicolo quando pianificano percorsi e orari. La sfida è adeguare questi ultimi per ridurre al minimo il tempo per la ricarica.


Erikssons Åkeri, con sede nella piccola città di Tomelilla, nel sud della Svezia, è stata una delle prime aziende a integrare con successo i veicoli elettrici nella flotta per la distribuzione regionale. Alla fine del 2021, l'azienda ha ricevuto uno dei primi veicoli elettrici prodotti in serie da Volvo. Ora gestisce tre veicoli per la distribuzione regionale per circa 12 ore al giorno.


"Vogliamo essere leader nel nostro settore e guidare la transizione all'elettromobilità insieme ai nostri clienti", afferma Gunnar Eriksson, CEO di Erikssons Åkeri. "Poiché un numero sempre maggiore di clienti ha esigenze legate alla sostenibilità, disporre di questi veicoli elettrici nella nostra flotta ci offre un vantaggio competitivo e fa di noi una delle prime aziende ad aver adottato mezzi di trasporto che non consumano combustibili fossili".

Come adeguare percorsi e orari per aumentare l'autonomia elettrica

Molte aziende che vogliono transitare all'elettrico hanno sottolineato come trovare il momento e il luogo giusto per ricaricare i veicoli costituisca una sfida notevole. I veicoli elettrici di Erikssons Åkeri vengono usati per il trasporto merci dal centro di distribuzione di Tomelilla ai clienti all'interno e nei pressi della città di Malmö, a circa 70 km di distanza. Mediamente, questi veicoli saranno operativi per circa 12 ore al giorno e percorreranno fino a 350 km. La chiave per rendere possibile tutto questo è individuare le opportunità di ricarica con il minimo impatto, modificando i percorsi pianificati e il programma giornaliero del veicoli.

Disporre di questi veicoli elettrici nella nostra flotta ci offre un vantaggio competitivo e fa di noi una delle prime aziende ad aver adottato mezzi di trasporto che non consumano combustibili fossili.

"Abbiamo investito nella nostra stazione di ricarica presso la sede di Tomelilla e alcuni clienti hanno a loro volta investito in proprie infrastrutture di ricarica di cui possiamo servirci durante lo scarico delle merci", afferma Christian Pedersen, Key Account Manager di Erikssons Åkeri. "Esistono anche stazioni di ricarica pubbliche per veicoli pesanti a Malmö e Helsingborg. Solitamente ricarichiamo in queste stazioni per 30-45 minuti durante la pausa pranzo del conducente, così non perdiamo tempo".


Il veicolo impiega 2,5 ore per ricaricarsi completamente durante la sosta notturna nel deposito di Erikssons Åkeri e la ricarica all'ora di pranzo presso una stazione pubblica aumenta l'autonomia fino a ulteriori 100 km. Per monitorare lo stato della batteria e i tempi di ricarica durante un turno, i conducenti possono usare vari servizi connessi.


"Cerchiamo di pianificare i percorsi in modo da mantenere il livello della batteria sempre in un intervallo ottimale del 20-80% di autonomia", aggiunge Christian Pedersen. "I veicoli elettrici permettono una flessibilità ancora limitata, perciò dobbiamo pianificare insieme ai nostri conducenti. Stiamo ancora imparando a conoscere i limiti e l'autonomia dei veicoli, ma ritengo che su questi itinerari abbiamo avuto un discreto successo nel sostituire i veicoli diesel".

La reazione di clienti e conducenti

La reazione complessiva è stata positiva: i clienti sono interessati alla possibilità di ridurre le emissioni di CO2 nella catena del valore e i conducenti apprezzano particolarmente l'ambiente di lavoro più silenzioso e l'eliminazione dei fumi di scarico. "Per i nostri conducenti più giovani, in particolare, è stato entusiasmante avere la possibilità di usare questa nuova tecnologia e provare su strada il primo veicolo elettrico prodotto in serie".


L'attività con un'autonomia della batteria compresa tra il 20 e l'80% è considerato ottimale perché lascia un margine di sicurezza per eventuali eventi imprevisti e contribuisce a prolungare la durata della batteria. La batteria non dovrebbe essere ricaricata completamente se rimane inutilizzata per lunghi periodi di tempo per evitare che si usuri inutilmente, ma è consigliabile caricare completamente la batteria prima di un incarico di trasporto, quando questa operazione avrà un impatto trascurabile.

Progressi dell'infrastruttura di ricarica e tendenze future

Erikssons Åkeri è entusiasta di continuare a investire e ampliare la flotta elettrica. Attualmente, sta partecipando a un progetto pilota nel cui ambito i veicoli elettrici vengono utilizzati su uno degli itinerari regolari da Tomelilla, in Svezia, alla Danimarca e ritorno, per una distanza totale di oltre 320 km tra andata e ritorno. Occorrerà superare ancora alcune sfide prima di adottare i veicoli elettrici su percorsi più lunghi ed Erikssons Åkeri sottolinea che ciò dipenderà da una serie di fattori che esulano dal suo controllo.


"Dobbiamo assecondare le richieste dei clienti e molto dipende anche dal livello di supporto della società nel suo complesso", afferma Christian Pedersen. "In questo momento, il costo di un veicolo elettrico è troppo alto. Alcuni clienti sono disposti a pagare di più per il trasporto elettrico, ma sono necessari maggiori sforzi per ridurre il prezzo dei veicoli se l'obiettivo è renderli competitivi. Occorre anche un'autonomia maggiore affinché i veicoli elettrici diventino un'opzione praticabile per molti altri nostri itinerari".


La buona notizia è che sia i costi che l'autonomia sono destinati a migliorare, se ci si basa sulle tendenze attuali. "È importante capire che una transizione come questa deve essere introdotta segmento per segmento, mercato per mercato", afferma Henrik Engdahl, Business Development Director, Volvo Trucks. "Ora Erikssons Åkeri sta tentando di conquistare la prossima frontiera, il trasporto regionale. Se l'azienda avrà successo, questo ci aiuterà ad espanderci in tale segmento. Un'espansione farà sì che i volumi di veicoli elettrici prodotti aumentino; ciò, a sua volta, migliorerà le economie di scala e porterà a una riduzione dei costi. Con una maggiore disponibilità di stazioni di ricarica pubbliche, aumenterà anche la versatilità dei veicoli che produciamo oggi, consentendo loro di operare in nuovi segmenti".

Stiamo ancora imparando a conoscere i limiti e l'autonomia dei veicoli, ma ritengo che su questi itinerari abbiamo avuto un discreto successo nel sostituire i veicoli diesel.

Si prevede che l'infrastruttura di ricarica per i veicoli elettrici pesanti crescerà in modo significativo nei prossimi due anni, mentre il mercato dovrebbe raddoppiare in Europa e triplicare, quasi, in Cina. Contemporaneamente, la tecnologia delle batterie continua a progredire. "Per capire i progressi che abbiamo fatto finora, è sufficiente pensare che nel 2019, quando abbiamo lanciato per la prima volta un veicolo elettrico, quest'ultimo aveva un'autonomia massima di 200 kWh", afferma Henrik. "L'autonomia delle batterie di seconda generazione era di 264 kWh e quella attuale è di circa 540 kWh. In sostanza, abbiamo raddoppiato l'autonomia dei veicoli in soli 3-4 anni. Anche la potenza di carica è aumentata. Viene quindi affrontato il problema dei limiti del trasporto elettrico".


Durante il recente programma pilota che prevedeva di guidare un veicolo elettrico dalla Svezia alla Danimarca e ritorno, abbiamo seguito uno dei conducenti di Erikssons Åkeri per scoprire:
 

  • Com'è guidare un veicolo elettrico per un'intera giornata tra due paesi diversi
  • In che modo l'azienda adegua gli itinerari per tenere conto della ricarica
  • In che modo la ricarica influisce sul programma e sul carico di lavoro del conducente

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