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Perché l'infrastruttura di carica per i camion elettrici pesanti è destinata ad espandersi

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Mentre le stazioni di carica per le autovetture si vedono sempre più spesso, l'infrastruttura pubblica corrispondente per i camion è praticamente inesistente. Tuttavia, i recenti sviluppi suggeriscono un imminente cambiamento.
Uomo che carica un camion elettrico
La pressione per espandere l'infrastruttura pubblica per la carica dei camion elettrici sta crescendo e proviene sia dal settore pubblico che da quello privato.

Allo stato attuale, la maggior parte dei proprietari di camion elettrici pesanti deve fare affidamento su apparecchiature di carica installate nei propri locali, il che limita la loro autonomia. E sebbene sia teoricamente possibile caricare un camion elettrico in una stazione di ricarica per automobili, nella maggior parte dei casi la disposizione fisica della stazione, come gli spazi di parcheggio e le strutture fisse, lo rende impossibile.
 

Il fatto è che, per ottenere un'espansione dei camion elettrici tale da poter fare la differenza in termini di cambiamento climatico, è necessaria una rete di stazioni di carica molto più ampia. La buona notizia è che questo sta iniziando ad accadere. La prima stazione di ricarica pubblica per veicoli pesanti è stata inaugurata a Göteborg nel 2021 ed è prevista l'inaugurazione di altre tre. Anche la catena di stazioni di servizio Circle K prevede di inaugurare una stazione di ricarica pubblica per autocarri elettrici pesanti, che dovrebbe essere operativa nel 2022.
 

A luglio 2021, il Gruppo Volvo ha firmato un accordo non vincolante per istituire una joint venture per la realizzazione di una rete pubblica di carica per camion a lungo raggio per impieghi gravosi e pullman elettrici a batteria in tutta Europa. Insieme, le parti coinvolte intendono investire 500 milioni di euro per installare e gestire almeno 1.700 punti di carica a energia verde ad alte prestazioni entro cinque anni dalla costituzione della joint venture.
 

"Solo negli ultimi due anni abbiamo assistito a un notevole cambiamento, con molti provider di servizi di carica che in precedenza non erano disposti a parlare di stazioni per camion che ora sono davvero entusiasti dell'idea", dichiara Magnus Broback, Charging Systems Director, Volvo Trucks. "Questo perché fino a poco tempo fa non vi era un business case specifico. Ma ora che vediamo un numero maggiore di camion elettrici sulla strada, è opportuno iniziare a investire nelle reti di carica".

 

Collaborazione pubblico-privato

Esiste anche una forte spinta dal settore pubblico. "Fit for 55" è un pacchetto di proposte legislative che punta a ridurre le emissioni di carbonio di almeno il 55% entro il 2030 e nel proprio ambito comprende le reti di carica. L'UE ha ad esempio presentato una proposta di regolamento sull'infrastruttura per i combustibili alternativi (AFIR), che richiederà agli stati membri di investire di più nell'infrastruttura di carica maggiori. Inoltre, si prevede che il nuovo Regolamento generale di esenzione per categoria (GBER) renda più semplice ai governi nazionali investire in infrastrutture di carica pubbliche.
 

"La spinta dal settore privato è sufficiente per garantire che il passaggio all'elettromobilità avvenga a prescindere", dichiara Magnus. "Ma il sostegno pubblico, attraverso normative e finanziamenti statali, garantirà che la trasformazione avvenga molto più velocemente. E questo è fondamentale, poiché con il cambiamento climatico non possiamo aspettare altri 15 anni".

 

L'impatto delle automobili elettriche

Nel frattempo, l'infrastruttura di carica pubblica per le autovetture continua a crescere e, nonostante le preoccupazioni sulla capacità delle reti elettriche, l'impatto sui camion elettrici sarà positivo. Dopotutto, entrambe utilizzano il medesimo standard CCS2 per caricare fino a 350 kilowatt: la differenza fondamentale è che i camion richiedono l'alta tensione (500-750 volt), che può essere fornita da tutte le nuove stazioni di carica. Altrimenti, l'unica limitazione che impedisce ai camion di utilizzare le stazioni di carica per auto è lo spazio fisico intorno al caricabatterie.
 

"Le due reti di carica sono più sinergiche che competitive", spiega Magnus. "La rete delle automobili contribuisce a creare un ecosistema simile, che fornisce economie di scala, una migliore conoscenza delle tecnologie e dei modelli di business".
 

E per quanto riguarda il superamento della capacità delle reti elettriche? "Questo sarà senza dubbio un problema da qualche parte, ma è risolvibile. Dopo tutto, come società lavoriamo con le reti elettriche da oltre un secolo. È chiaro che dovremo iniziare a preparare ed espandere la rete, come facciamo da oltre 100 anni, una sfida che possiamo sicuramente vincere".

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