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Cos’è il Camion Bilico

Il nostro viaggio nel Vocabolario del Camionista ci porta alla scoperta del camion bilico. Comunemente conosciuto con il nome di autoarticolato e impropriamente definito TIR, questo mezzo è uno dei convogli stradali più diffusi in tutto il mondo ed uno dei veicoli principali destinati al trasporto di merci su strada. Vediamo le sue caratteristiche, l’origine del nome e alcune curiosità.

Come è fatto un camion bilico

Il termine “bilico” deriva dal latino umbilicus, ovvero punto centrale: nell’accezione moderna il termine indica la posizione di equilibrio di un corpo appoggiato ad un sostegno. Il camion bilico è composto da un trattore stradale, un mezzo adibito al traino su strada di veicoli senza motore, e dal semirimorchio, che si collega al primo distribuendo il peso tra i propri assi e il punto di aggancio al trattore, la ralla. I camion bilico o autoarticolati, sono veicoli provvisti di cabina ma privi del vano di carico: una soluzione che permette di separare le due unità e di usare la parte motrice per l’aggancio di altri semirimorchi.

Differenza tra bilici e autotreni

Il camion bilico, insieme all’autotreno, viene generalmente utilizzato per il trasporto di merci e si differenzia da quest’ultimo per l’assenza di un elemento motrice adibito anche al carico. Le differenze tra queste due tipologie di mezzi, inoltre, vengono evidenziate nei diversi simboli utilizzati all’interno dei segnali stradali di divieto.

Caratteristiche principali: dimensioni e portata

Tra gli aspetti che differenziano il bilico dalle altre tipologie di camion c’è la zona di aggancio, al centro di numerosi studi tecnici che hanno permesso di definire degli standard universali e di ottenere numerosi vantaggi. Sono un esempio: l’uniformità del piano di carico, che grazie alla sua lunghezza utile massima di 13,6 metri, può caricare oggetti particolarmente ingombranti e la possibilità di scegliere questo veicolo per il trasporto intermodale, la movimentazione di merci che predilige delle unità di carico standard, come i container. Le dimensioni degli autoarticolati sono oggetto di precisi limiti: una lunghezza massima di 16,5 metri, una larghezza di 2,55, un’altezza di 4 metri e una massa complessiva che non può superare le 40 tonnellate, se a quattro assi, o le 44 tonnellate se a cinque o più assi.

Curiosità

Il camion bilico a combinazione multipla

La classica combinazione prevista per gli autoarticolati prevede la presenza di un trattore e di un semirimorchio, una soluzione particolarmente diffusa nell’Europa continentale. In altre parti del mondo, invece, è possibile incontrare combinazioni multiple, che prevedono l’aggancio di diversi semirimorchi. Sono un esempio i caratteristici road train australiani, degli automezzi che riescono a trainare anche tre e più unità: diffusi negli Stati Uniti e in Australia, in cui è possibile percorrere i lunghi rettilinei che collegano il nord con il sud del paese.

Un record da Guinness dei primati

Proprio in Australia, nella cittadina di Kalgoorlie, è partito un autoarticolato con un convoglio di ben 79 semirimorchi e una lunghezza 1000 metri, entrato nel Guinness dei primati. Record in seguito raggiunto e superato più volte da altri convogli, partiti da Albuquerque nel Nuovo Messico e da Reno in Nevada, che hanno raggiunto e superato i 110 semirimorchi e una lunghezza totale del camion bilico di oltre 1500 metri.

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