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 Cosa si intende per Autoarticolato: etimologia e curiosità

L’autoarticolato è tra i mezzi pesanti più diffusi sulle nostre strade per i trasporti sul lungo raggio, grazie ad una notevole capacità di carico e a caratteristiche funzionali e pratiche che lo rendono la scelta più indicata tanto per le aziende che per i conducenti che lavorano in proprio. Ma quando è nata la parola e cosa si intende per autoarticolato? Con questo articolo andremo a scoprire le particolarità e le curiosità legate a questa tipologia di veicolo.

 

Da dove deriva la parola autoarticolato

 

Il termine fa la sua comparsa nell’Italiano in tempi recenti: secondo il dizionario Sabatini Coletti è nel 1963 che per la prima volta si attesta l’uso della parola nella lingua. Si trattava di un periodo di forte trasformazione economica nel paese, durante il quale cominciò la costruzione delle prime autostrade e si portò avanti l’ammodernamento delle principali arterie stradali della penisola. Si spiega anche in questo modo la necessità di trovare un nuovo termine che potesse definire al meglio questa nuova tipologia. La parola nasce dall’unione tra il prefisso “auto-”, riferito in questo caso al campo semantico dei veicoli, e “articolato”, un termine che riassumeva in maniera immediata le caratteristiche principali del mezzo.

 

Che cos’è un autoarticolato

La caratteristica principale che ci permette di distinguere un autoarticolato dalle altre tipologie di mezzo pesante è la presenza di un trattore stradale fornito di cabina sul quale si aggancia un semirimorchio. L’aggancio tra le due componenti avviene tramite un’apposita ralla, un cuscinetto progettato appositamente per sostenere un importante carico verticale e permettere al contempo movimenti rotatori a bassa velocità: è su questa base d’appoggio che viene posizionato ed agganciato il semirimorchio. 

Si tratta di una soluzione particolarmente comoda e versatile, che porta a diversi vantaggi. 

Si può infatti contare su una superficie lineare che arriva a 13,60 m, che consente di posizionare in maniera agevole qualsiasi tipologia di carico. Non va infine dimenticata la possibilità di utilizzare in maniera indipendente la motrice che permette infatti di agganciare un diverso semirimorchio alla fine del trasporto, senza la necessità di attendere per il carico o lo scarico delle merci trasportate.

 

Curiosità

 

Quanto pesa un autoarticolato

Il peso massimo che può raggiungere a pieno carico dipende dal numero di assi di cui il mezzo è provvisto. La normativa prevede infatti che nel caso di tre assi (quindi di semirimorchio con asse singolo) la massa limite complessiva possa arrivare ad un massimo di 30 tonnellate. Questo valore arriva alle 40t nel caso di 4 assi mentre se dispone di 5 o più assi può raggiungere un peso massimo di 44t a pieno carico. Vale anche in questo caso la disposizione che prevede di non superare le 12 tonnellate sull’asse più carico.

 

Che patente serve per guidare un autoarticolato

Per la conduzione di questa tipologia di mezzo è necessaria la patente C con estensione E, che consente la guida con rimorchio. La patente CE può essere conseguita a partire dal 21 anno di età. Per ottenere l’estensione è necessario avere già sostenuto e superato la prova per il conseguimento della C.

 

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