Il viaggio nel lessico del camionista oggi ci porta a conoscere cosa significa la parola motrice, a scoprire come funziona, quali sono il suo utilizzo e la sua storia, e per finire qualche curiosità che la riguarda, tra cui una competizione davvero singolare.
La parola è in realtà la forma ellittica della locuzione “macchina motrice”, che in senso generico identifica qualunque macchina capace di produrre energia meccanica. Più nello specifico, e per arrivare all’accezione che maggiormente ci interessa, “motrice” nel suo significato ristretto e oggi più largamente in uso indica un veicolo a motore adibito alla trazione di uno o più veicoli rimorchiati.
La felice ambiguità dell’etimo è utile a dirci con completezza a cosa serve la motrice nell’ambito dei trasporti: se la sua funzione è infatti quella di trainare uno o più rimorchi, rientrano a buon diritto nella categoria anche quella tranviaria e la locomotiva. Ma, stringendo ulteriormente il campo, possiamo affermare che chi si domanda cos’è la motrice, quasi sempre pensa alla parte anteriore del camion.
Nel significato specifico che a noi interessa, ha un’origine che naturalmente va fatta coincidere con quella dei camion: se i primi tentativi di far muovere autonomamente i veicoli per il trasporto di merce con motori a vapore risale alla seconda metà del Settecento, il padre di tutti gli autocarri moderni è stato prodotto in Germania nel 1896: il movimento era assicurato da un motore bicilindrico di sei cavalli di potenza, in grado di raggiungere i sedici chilometri orari, le ruote erano in legno e il meccanismo frenante era del tutto identico a quello delle carrozze.
La domanda è meno bizzarra di quanto sembri: un tempo, infatti, il motore era ospitato davanti alla cabina di guida, mentre attualmente è in posizione sottostante. L’accorciamento della parte anteriore porta l’indubbio vantaggio di potersi giovare di un rimorchio più lungo mantenendo le stesse dimensioni complessive del veicolo, oltre a un notevole miglioramento dal punto di vista dell’aerodinamicità e della visibilità del conducente. E’ inoltre importante non confondere la motrice con il trattore stradale: la prima infatti ha bisogno di un allestimento del carro, senza il quale sarebbe incompleta, mentre il trattore viene utilizzato per il traino di semirimorchi.
Gli attuali motori, che funzionano con il sistema diesel, sono in grado di erogare potenze anche oltre i settecento cavalli. Per gli appassionati dei primati, va ricordato che nell’industria mineraria si utilizzano mezzi adatti a trasportare centinaia di tonnellate di materiale, mossi da coppie di motori capaci di erogare potenze superiori ai quattromila cavalli.
Appartiene a “The Iron Knight”, veicolo Volvo da primato, che con i suoi 2400 cavalli è stato capace di raggiungere addirittura i 276 chilometri all’ora nella primavera del 2016.
Immancabili anche le competizioni riservate alle motrici degli autocarri, con tanto di campionati internazionali a tappe: tra questi c’è il famoso Fian European Truck Racing Campionship, il campionato europeo attivo dal 1985, suddiviso in otto gare e riservato a mezzi a due assi, dalla velocità massima autolimitata di centosessanta chilometri all’ora e di almeno 5.300 chili. E così abbiamo anche scoperto quanto pesa una motrice di un camion.